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L’apostolato con i tranvieri

Volantino di pellegrinaggio delle Sezioni Tranvieri Italiani iscritti all'Apostolato della Preghiera - Archivio Storico - Gesuiti, Provincia Euro-Mediterranea

In occasione della festa dei lavoratori la puntata di oggi è dedicata ai tranvieri. Non molti sanno infatti che la Compagnia di Gesù per molti decenni si è occupata della loro assistenza spirituale.

Non è la prima volta che le carte ci raccontano le professioni ed i mestieri di uomini e donne che per ragioni diverse hanno avuto punti di contatto con la Compagnia di Gesù: fornitori, professionisti al servizio dell’Ordine, fratelli gesuiti con un passato da artigiani.

La Compagnia di Gesù attraverso le missioni popolari aveva. Già da tempo, individuato nuovi soggetti bisognosi dell’accompagnamento spirituale: contadini, operai, famiglie che vivevano in campagna o in luoghi molto remoti. L’obiettivo era quello di sottrarre le masse di lavoratori al nascente socialismo e poi al comunismo e rinsaldarne la fede. Le missioni popolari, per la Provincia Romana, hanno riguardato sia la campagna toscana che la zona del frusinate. Anche la cosiddetta missione volante in Albania aveva come obiettivo quello di raggiungere le famiglie che vivevano in villaggi montani e isolati. La missione era considerata “volante” perché i gesuiti per alcuni mesi l’anno si disperdevano per tutto il territorio dell’Albania del Nord e del centro percorrendo strade impervie per annunciare il Vangelo.

I lavoratori furono oggetto di un rinnovato interesse dunque ed i gesuiti riuscirono a raggiungere molte categorie di professionisti grazie all’Opera per i ritiri Operai che in tutta Italia organizzava ritiri spirituali nelle case di esercizi della Compagnia di Gesù.

In alcuni casi la vicinanza ai lavoratori è legata ad alcuni specifici avvenimenti, come nel caso dell’alluvione del Polesine, quando i gesuiti furono coinvolti da Mons. Baldelli nell’animazione delle parrocchie, nelle fabbriche. Come per i militari di p. Massaruti, non si tratta di un’assistenza esclusivamente spirituale ma anche materiale.

La fonte

Le carte che ci permettono di raccontare questa storia sono conservate nel fondo dell’Apostolato della Preghiera, arrivato nel nostro archivio storico qualche anno fa. Dallo stesso fondo era già emersa la storia di Aurelio Lucci. Anche Aurelio era un tranviere e proprio perché sperimentava in prima persona la cura che i gesuiti, attraverso l’Apostolato della Preghiera, prodigavano alle classi lavoratrici, aveva voluto realizzare il progetto per una chiesa.

Nel fondo si conserva la corrispondenza relativa proprio alle attività organizzare per i tranvieri in un periodo compreso tra il 1926 ed il 1957.

La documentazione riguarda soprattutto la città di Roma ma ci sono alcuni dati anche sulle diverse sedi che la sezione tranvieri aveva in alcune città italiane: Brescia, Genova, Milano, Padova.

L’assistenza spirituale ai tranvieri

In cosa consisteva l’assistenza spirituale ai tranvieri? A questa domanda ha risposto p. Rotondi durante un’intervista pubblicata sulla rivista “Gesuiti della Provincia Romana” alla fine del 1945.

Racconta il gesuita che i tranvieri assistiti sono circa 1400 in quel periodo. Specifica di non limitarsi solo a chi è iscritto alla “Sezione tranvieri” dell’Apostolato della Preghiera ma di dedicarsi a tutti i dipendenti dell’Atac, il nome dell’azienda che ancora oggi si occupa del trasporto urbano a Roma. L’apostolato della Preghiera era però dedito anche all’assistenza spirituale dei lavoratori impegnati nella nettezza urbana. Un accompagnamento che si è protratto a lungo nel tempo, tanto che le foto più recenti delle processioni che coinvolgevano questi lavoratori sono a colori.

La finalità dell’apostolato, come conferma il gesuita, è duplice: spirituale e materiale. Soffermiamoci su intanto sulla seconda. Ai lavoratori erano garantiti pellegrinaggi “di categoria”, il catechismo, conferenze, processioni, la messa direttamente sul posto di lavoro, le confessioni ma anche i sacramenti come battesimi dei figli dei tranvieri o matrimoni degli stessi lavoratori. Si potrebbe pensare che le tematiche delle conferenze fossero sempre di tipo evangelico ma, come racconta lo stesso p. Rotondi, erano anche d’attualità. Afferma infatti che: “Il prof. Enrico Medi direttore dell’Istituto Fisico di Palermo, trattò un argomento d’attualità “La bomba atomica”. Erano passati solo poco più di due mesi dallo scoppio delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki che avevano costretto il Giappone alla resa, ultimo capitolo della Seconda Guerra Mondiale. Sono stati numerosi i gesuiti coinvolti nelle attività dell’Apostolato della Preghiera ma anche nell’Opera per i Ritiri operai che si dedicava espressamente all’assistenza spirituale dei lavoratori.

Una volta al mese poi i tranvieri partecipavano al ritiro spirituale nella casa del S. Cuore e intervenivano in gran numero al Te Deum di fine anno che si teneva nella chiesa del Gesù di Roma e al quale, un tempo, partecipare anche il sindaco di Roma. Grande risalto era dato a questo apostolato nella rivista della Provincia Romana che periodicamente riporta le iniziative per questi lavoratori e le loro testimonianze. Di tutto questo troviamo testimonianza non solo nelle parole del gesuita ma anche nelle numerose fotografie presenti nel fondo e nella documentazione.

L’assistenza materiale

Per i tranvieri venivano organizzati spettacoli nel dopo lavoro ma anche diverse attività per i loro figli come la colonia estiva del 1945 a Ponte Milvio, citata da p. Rotondi. In occasione della Befana e della Pasqua l’Apostolato della Preghiera organizzava anche la distribuzione dei dolciumi e delle uova ai bambini. Di queste iniziative si trova menzione nelle riviste della Provincia.

L’apostolato che tanti gesuiti hanno dedicato a operai, contadini, tranvieri e netturbini non è stato ancora ricostruito interamente e sono numerose le carte disponibili nel nostro Archivio Storico su questi temi meritevoli di un approfondimento.

Maria Macchi