Passa al contenuto principale
Gesuiti
Archivio Storico
Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
News
Archivio Storico Curiosità e notizie La congregazione dei campagnoli
Curiosità

La congregazione dei campagnoli

A Roma c’era una congregazione per ogni necessità, ogni fase della vita e ogni mestiere, compresi i contadini. Leggendo il titolo dell’approfondimento di oggi potremmo pensare che si parli di un’opera dei gesuiti situata in campagna e attiva nel Seicento, invece siamo a Roma due secoli più tardi.

La storia della confraternita

La confraternita dei campagnoli costituita da «contadini, vignaroli, giardinieri che nelle vigne dentro il distretto delle mura si trovano e nelle loro vicinanze» si riuniva nella chiesa di S. Vitale che oggi si trova a metà di Via Nazionale, in pieno centro città.

La chiesa fu affidata alla Compagnia di Gesù da Clemente VIII, nella nostra documentazione ci sono solo due memoriali sulla storia della chiesa e le sue attività, sembra che la confraternita fosse attiva già durante l’Antica Compagnia ma per quel periodo non conserviamo documentazione.

Abbiamo però un registro di iscritti alla confraternita dal 1860 fino al 1872 data in cui l’ultimo contadino decide di apporre il proprio nome. Negli anni in cui viene compilato il registro, la zona di S. Vitale è circondata da prati, terreni e possedimenti, poiché si trattava di una zona ancora non centrale della città di Roma, che sarebbe stata interessata da un grande fenomeno di urbanizzazione e costruzione edilizia dal 1870 in poi.

I protagonisti della fonte

Nel registro, una rubrica, compaiono i nomi di circa 300 uomini provenienti da diverse città del Regno Pontificio, ormai al termine della sua vita. Anagni, Camerino, Corinaldo, Fermo, Fossombrone, Frosinone, Genazzano, Marino, Palestrina, Paliano, Perugia, Rimini Roma, Sassoferrato sono solo alcune delle decine di città citate.

Da questa fonte ricaviamo i nominativi, il luogo di origine e l’anno dell’iscrizione alla confraternita, sappiamo inoltre che tutti questi lavoratori avevano scelto di lavorare a Roma.

Si tratta di una fonte molto utile per gli storici che potrebbero partire da questi dati per ricostruire la storia di contadini, giardinieri e vignaioli che lavoravano in una zona di Roma che oggi corrisponde a una delle più trafficate, tra la Stazione Termini e Santa Maria Maggiore e i quartieri limitrofi, ma che nello scorcio degli ultimi anni di vita dello Stato Pontificio era costellata di campi, vigne e giardini di alcune ville.

Sappiamo inoltre che i gesuiti che vivevano nel vicino noviziato di S. Andrea al Quirinale officiavano la messa nella chiesa di S. Vitale molto presto, proprio a beneficio di questi lavoratori che dovevano poi raggiungere campi e terreni limitrofi. Anche i novizi erano coinvolti nelle attività spirituali a vantaggio dei professionisti della coltivazione.

Era infatti garantita loro anche l’assistenza spirituale da parte dei gesuiti, la catechesi oltre alle confessioni e la messa.

Non si conservano fotografie dei gruppi di congregati, probabilmente mai scattate visto che nel 1872, anno dell’ultima annotazione, la riproduzione fotografica non conosceva ancora un’ampia diffusione.

L’immagine che accompagna il testo raffigura i tramvieri di Roma, assistiti dall’opera dei ritiri di perseveranza a Roma, nei primi decenni del Novecento.

Maria Macchi