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Alla scoperta delle zelatrici

Quali ruoli poteva ricoprire una donna laica nella Chiesa Cattolica nel Novecento?

Verrebbero in mente ben pochi esempi, che non si allontanano molto dal ruolo della “perpetua”, la collaboratrice del parroco che si occupava della sistemazione della canonica e della Chiesa. 

In realtà le donne hanno avuto diversi ruoli nel mondo cattolico. Grazie all’Azione Cattolica, ad esempio, molte donne animavano le sezioni femminili, promuovevano la formazione e una serie di attività per le donne, proprio grazie al fatto di far parte di un’associazione nazionale.

Poco noto è il ruolo di zelatrice, un incarico ancora oggi ricoperto da molte donne nelle parrocchie italiane ma che in passato vantava tantissime aderenti.

Chi è e cosa fa una zelatrice?

La zelatrice era una donna, nubile o sposata, con o senza figli, che fosse particolarmente devota al S. Cuore e partecipasse agli incontri mensili in parrocchia dove venivano distribuiti i biglietti mensili di preghiera, preparati dall’Apostolato della Preghiera. Non era però semplicemente impegnata nella preghiera quotidiana o nelle opere di carità.

Uno dei suoi compiti più importanti consisteva nella diffusione del culto del Sacro Cuore e nella ricerca di famiglie e singole persone che volessero votarsi a Lui. I nominativi venivano registrati dalla Zelatrice su appositi registri che venivano inviati all’AdP della Provincia. Alcuni vengono iscritti fin da neonati, dietro richiesta della madre, in molti casi si iscrive un intero nucleo familiare.

Grazie a questo lavoro si conserva una sorta di anagrafe dei devoti al Sacro Cuore, per diverse città italiane.

Le Zelatrici partecipavano ai convegni annuali organizzati dall’Apostolato della preghiera, presentando relazioni su specifici temi, si confrontavano con i gesuiti, proponevano attività per altri convegni o eventi per le parrocchie in Italia.

Alcuni convegni erano organizzati proprio per le Zelatrici, per la formazione di nuove iscritte e per favorire la collaborazione tra le rappresentanti delle varie regioni.

Molte donne conoscevano l’Apostolato della Preghiera in chiesa, diventando con il tempo zelatrici.

Venivano coinvolte anche le bambine che a differenza dei compagni maschi non potevano assistere il sacerdote nella messa, il ruolo del chierichetto è stato “aperto” alle bambine da relativamente pochi anni. Grazie al lavoro delle zelatrici molte bambine potevano avere parte attività in attività diverse da quelle svolte a casa.

A inizio Novecento le processioni organizzate dall’AdP e le attività sono tutte rivolte agli uomini ma con la nomina delle prime donne zelatrici sarà fondamentale l’apporto femminile dato a questo ente. 

L’Apostolato della Preghiera

L’Apostolato della Preghiera è nato all’interno dell’ordine dei Barnabiti per essere poi affidato alla Compagnia di Gesù, da alcuni anni è stato rinominato “Rete Mondiale di Preghiera per il Papa”.

Grazie all’archivio storico dell’AdP della nostra Provincia, recentemente riordinato, è possibile approfondire ulteriormente sia la storia di questo ente, sia alcune attività peculiari come la distribuzione dei biglietti mensili, la preparazione delle intenzioni annuali e la devozione al S. Cuore.

L’Apostolato della Preghiera diede vita anche a diversi movimenti giovanili, confluiti oggi nel MEG: il Movimento Eucaristico Giovanile. Tra i primi vi fu quello della CIDROS, che vantava anche diverse bambine e ragazze iscritte, nella fotografia alcuni gruppi intenti nelle attività di informazione sulla Cidros e sul Sacro Cuore.

Le fotografie ci mostrano proprio alcune delle ragazze della Cidros, molte di loro sarebbero poi diventate zelatrici.

Nella nostra rubrica abbiamo già indagato la vita di donne e bambine all’interno delle attività gesuitiche e il lavoro femminile nelle nostre fonti.

Maria Macchi