Passa al contenuto principale
Gesuiti
Archivio Storico
Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
News
Archivio Storico Curiosità e notizie Piatti e vassoi, dal collegio all’Archivio
Curiosità

Piatti e vassoi, dal collegio all’Archivio

Cosa ci fanno nei compact piatti e vassoi? Il nostro Archivio non conserva soltanto documenti; molto spesso capita che i faldoni contengano oggetti aventi un vincolo archivistico con il resto della documentazione: oggetti di vita quotidiana, legati a particolari vicende storiche come quella di p. Pietro Alagiagian, o reliquie.

I piatti del collegio di Cuneo

La storia degli oggetti di cui ci occupiamo oggi rientra nella quotidianità di collegi e residenze gesuitiche, in particolare a Cuneo e a Vico Equense.

I piatti che vedete in foto sono infatti gli ultimi superstiti, come raccontato da p. Pasquale Mauro, dei numerosi servizi a disposizione del Collegio S. Tommaso fino al 1937 e successivamente della scuola apostolica che qui ha avuto sede per diversi decenni successivi e frequentata anche dal gesuita.

Riportano il logo e lo stemma del collegio, come per le stoviglie di tutti i collegi che seppure non siano giunte fino a noi, sono state ritratte nei refettori, disposte sulle tavole in diverse fotografie.

I vassoi di Vico Equense

Ci spostiamo poi a molti Km più a Sud, sul lato opposto della Penisola da dove vengono alcuni vassoi utilizzati all’interno della scuola di Vico Equense e alla Conocchia, probabilmente riservati a occasioni speciali.

La presenza preziosa di questi oggetti ci restituisce un frammento concreto della quotidianità, soprattutto dei tanti fratelli che hanno riempito, pulito, lucidato e riposto queste stoviglie.

Se concretamente possediamo pochi esemplari di queste tipologie di oggetti, le carte ci vengono in aiuto per fornirci elenchi puntuali e dettagliati di quanto fosse contenuto all’interno di credenze, madie e cucine di collegi e noviziati.

La documentazione permette di ricostruire con l’immaginazione intere dispense.

Gli oggetti elencati nei documenti

In molti inventari di collegi e residenze troviamo infatti elencati utensili da cucina più disparati, corredi, materiali. Ad esempio sappiamo che nel collegio di Bormio si utilizzassero posate e stoviglie in peltro, più durature e di fattura robusta ed economica rispetto all’argento o alla ceramica.

Oltre agli inventari è possibile trovare, a volte, elenchi di beni e suppellettili che arrivano in una residenza o sono frutto di un trasloco da una casa in chiusura ad un’altra. È il caso di una nota manoscritta trovata tra le carte della residenza di Chieri, datata 2 novembre 1873 e intitolata “masserizie portate a Chieri dal P. G. A. Demaria”-

Nell’elenco sono presenti i seguenti oggetti:

  • tavolino da notte
  • pagliariccio pieno
  • materasso con due traversine e tre guanciali
  • sedia da notte
  • lenzuoli
  • bottiglie
  • 12 posate con un cucchiarone
  • 2 cucchiaia e un coltello e un trinciante da servizio
  • Tovaglia e tovaglioli
  • Barili, botte e mastelli
  • Marmitte di rame e di bronzo
  • Padelle
  • Casseruole
  • Scaldaletto in rame
  • Mortaio in marmo con pistone di legno
  • Sottocoppa di latta
  • Coperchi
  • Un canestro
  • Una damigiana di latta per l’olio

Registri e inventari ci aprono di nuovo le porte delle cucine di noviziati e residenze permettendoci di guardare direttamente sugli scaffali.

La documentazione fotografica ci mostra tavolate di collegiali o tavole di gesuiti in residenza, dagli inventari delle case conosciamo fattura, quantità e tipologia delle vettovaglie.

Maria Macchi