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Le letterine di Natale dei bambini di Cuglieri

Letterina di Natale di un bambino del catechismo di Cuglieri, Sardegna - Archivio Storico - Gesuiti, Provincia Euro-Mediterranea

Cosa chiedeva per sé e per la propria famiglia un bambino sardo a metà del Novecento? Oggi torniamo indietro nel tempo fino al 1958, a Cuglieri, in Sardegna, dove alla Compagnia di Gesù era affidato il Pontificio Seminario Regionale Sardo. Gli stessi seminaristi si occupavano del catechismo, affiancati dai gesuiti, nell’“Opera Catechistica S. Giovanni Berchmans”.

L’associazione era rivolta ai bambini e organizzava il percorso di preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima.

La fonte

Dalla fonte di oggi possiamo ricostruire una delle attività organizzate per il Natale.

Tra le carte sono state rinvenute quaranta letterine che erano state distribuite ai bambini. Come si vede nella foto, sul frontespizio erano scritte le istruzioni per l’attività: ogni bambino avrebbe scritto il proprio nome, si sarebbe presentato ogni giorno alla novena nella chiesa di S. Giovanni alle 17.15 e, tornato a casa, avrebbe attaccato un adesivo a forma di Bambino Gesù per segnare la partecipazione alla novena e avrebbe annotato eventuali fioretti o preghiere recitate. Sulla scheda i genitori avrebbero potuto apporre un voto sulla condotta del figlio, firmando. Nella terza pagina ogni bambino esprimeva un proprio pensiero a Gesù e i propri desiderata per il vicino Natale. Possediamo queste letterine perché era stato chiesto ai bambini di portarle in chiesa il giorno di Natale e consegnarle per dimostrare la preparazione vissuta nelle settimane precedenti. 

Si tratta di un tipo di fonte che facilmente sarebbe potuta essere oggetto di scarto, nel corso dei decenni successivi e visti anche i numerosi versamenti della documentazione, da Cuglieri a Torino, da Torino a Gallarate, prima di arrivare nel nostro Archivio, ma fortunatamente si sono conservate. Ci permettono oggi di scoprire quali fossero i desideri ma anche le condizioni familiari di questi 40 bambini di Cuglieri.

Le richieste dei bambini

Le letterine che i bambini indirizzano a Gesù Bambino contengono diversi buoni propositi e richieste.

“Fammi diventare più buono, ubbidiente e studioso e vieni a nascere nel mio cuore, da me preparato in questa novena” scrive G. 

T., dopo aver chiesto le benedizioni per babbo, mamma e fratellino, chiede anche qualcosa per sé: “desidero una pistola, un trattore, un aeroplano, una borsa per scuola, un pallone grosso e qualche dolcetto che più ti piace di tuo gradimento”. Il piccolo T. invece scrive “portami quello che vuoi che io resto contento, baci”, c’è chi chiede soltanto “qualche cosa di bello”.

Tra i giocattoli richiesti nelle varie lettere si segnalano: un elicottero, “una macchina grande che ci stia io”, un carro armato.

P. desidera “una bella bicicletta, una chitarra, una carabina, e una palla e desidero anche avere il presepio”. 

Qualcuno si confida rivelando le proprie difficoltà familiari come P. “sai bene che da tre anni sono orfano di padre, prego a te di aiutarmi in tutte le necessità della mia vita e aiuta la mia famiglia. Ho fiducia in te che sei tanto buono”; come P. “io voglio un po’ di assistenza perché abbiamo due bambine malate e noi siamo troppo poveri”, oppure G. che dipinge con poche parole la triste condizione della sua famiglia “guariscimi il babbo che le da oltre un anno che non lavora e che viviamo nella più stretta miseria”. Qualcuno esprime la propria richiesta materiale tra quelle spirituali, come G. “desidero di farmi grande e darmi la salute a me e ai miei genitori e un fratello e sorelle, e un paio di stivali e poi anche di essere studioso ed anche buono ed intelligente”. Il piccolo A. inizia così “tu sai che io sono cattivo. Tenta di farmi buono come vuoi tu. Siamo molto poveri e non abbiamo niente, sapi che babbo e quasi un anno senza lavorare. Con molta sofferenza.”. La disoccupazione dei genitori torna in più letterine, sono molto commoventi anche le parole di C. “io non voglio nulla né giochi e ne confetti ma soltanto la guarigione della mia povera mamma da una grave operazione”.

Sono molte le preoccupazioni espresse anche nei confronti di Gesù Bambino: “tu tremi di freddo in mezzo alla paglia la Madonna non ti può far niente” scrive A. anche S. è piuttosto addolorato “Oh Gesù Bambino che sei in mezzo nella paglia e ai sempre freddo ma noi ti amiamo con buona volontà ma tu sei in mezzo alla paglia”.

Qualcuno invece si spinge oltre nelle sue richieste, rivelandoci quanto i bambini fossero condizionati dalla retorica cattolica e dal clima politico dell’epoca: ti chiedo questa grazia, di aiutarmi a convertire i comunisti e i pagani”, parola di A. Il piccolo G. si porta avanti per il futuro “fammi la grazia di andare con te e con tutti i tuoi eletti in Paradiso”.

Qui e lì manca qualche adesivo ma spesso c’è la nota firmata di qualche genitore “per questo che manca lo abbiamo smarrito ieri sera come stavamo preparando il presepio non è colpa di S. Buon Natale”.

Non è la prima volta che la rubrica si occupa di fonti prodotte da bambini, abbiamo infatti in passato raccontato dei pensierini scritti al Provinciale della Veneto – Milanese per una sua visita all’Arici di Brescia.

Altre attività dei bambini a Cuglieri

Alcuni dei bambini del catechismo facevano parte del gruppo dei “Piccoli Cantori di S. Giovanni di Cuglieri” prendendo parte a delle vere e proprie tournée in altre parrocchie italiane “nel continente” – come si dice in Sardegna parlando della penisola italiana – per esibirsi nel proprio repertorio. 

La formazione dei piccoli cattolici, necessaria per accostarsi ai sacramenti della Prima Comunione e della Cresima, era assicurata anche nelle altre chiese officiate dai gesuiti.

In alcuni casi la Compagnia ha istituito delle vere e propri scuole di religione; in molte città erano invece previsti i corsi di catechismo così come li conosciamo oggi.

Per chi volesse approfondire il tema, il nostro Archivio conserva documenti sul catechismo organizzato dai gesuiti in alcune città italiane.

Le fonti ci raccontano del catechismo soprattutto nel corso del Novecento, ma per avere spunti di ricerca sul tema nel secolo precedente potrebbe essere utile il manoscritto del 1842 di un anonimo autore riguardante proprio i catechismi, conservato nel fondo della Provincia Veneto – Milanese.

Maria Macchi