Passa al contenuto principale
Gesuiti
Archivio Storico
Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
News
Archivio Storico Curiosità e notizie Gesuiti archivisti della Provincia Torinese
Curiosità

Gesuiti archivisti della Provincia Torinese

Locali dell'Archivio Storico della Provincia Torinese - Archivio Storico - Gesuiti, Provincia Euro-Mediterranea

Siamo alla quarta puntata dedicata agli archivisti delle cinque storiche Province italiane. Dopo aver scoperto gli archivisti delle Province Romana, Napoletana e Veneto – Milanese, oggi ci occuperemo di tutti coloro che si sono presi cura delle carte della Provincia Torinese.

Nessun nome nell’Ottocento

Sfogliando i cataloghi storici notiamo che non c’è nessun gesuita incaricato dell’archivio durante tutto l’Ottocento. Troviamo, in compenso, numerosi bibliotecari: uno per ciascun collegio, come nel caso di Vittorio Fabriani, prefetto della biblioteca del Collegio di Torino nel 1835. Nello stesso anno, in quello di Aosta, l’incarico era ricoperto da p. Giovanni Granjux e un altro padre, Brugnato, era bibliotecario in quello di Cagliari. Altri due gesuiti avevano lo stesso ruolo nei collegi di Melan e Chambery, sempre nel 1835.

Ricordiamo che le province storiche si erano formate sulla base dei confini geografici degli Antichi Stati Italiani, quindi la Provincia Torinese comprendeva, nell’Ottocento, alcune città francesi della zona della Savoia. Inoltre, fino alla chiusura, furono parte della Provincia anche la casa e la scuola apostolica del Principato di Monaco.

Nel 1843 i bibliotecari nella Provincia sono ben 16. Diminuiscono tra gli anni Cinquanta e Sessanta, durante il processo di unificazione Nazionale, ma già dal 1867 sono 6, per poi tornare ad aumentare nei decenni successivi. Se ne contano ben 13 nel 1888 e 19 dieci anni dopo.

Non ci stupisce troppo l’assenza di archivisti durante l’Ottocento, abbiamo infatti visto che, eccezion fatta per la Provincia Romana, le altre non prevedono la figura di un archivista o almeno non la indicano nel proprio catalogo per tutto il XIX secolo. Questo poteva essere dovuto all’assenza del materiale prodotto durante l’Antica Compagnia e incamerato nel 1773 e alla dispersione dei fondi costituitisi dal 1814 proprio durante alcune fasi del processo di unificazione come i moti carbonari, il 1848, le guerre d’indipendenza.

Il Novecento

Non troviamo un archivista neanche per i primi vent’anni del Novecento. Bisogna infatti attendere il 1925 prima di imbatterci in un custode degli archivi.

Si tratta di p. Luigi Gurgo Salice, responsabile dei fondi di provincia mentre viveva nella residenza di Torino dove si trovava anche la Curia Provinciale. L’incarico passa nel 1927 a P. Giovanni Menzio. Non viene poi indicato un responsabile d’archivio per qualche anno, fino al 1935 quando il ruolo è ricoperto da p. Giovanni Foscallo.

L’incarico passa quindi al p. Socio, Andrea Barberis, dal 1936, che era stato nominato custos archivii dal 23 ottobre 1935. Viene aiutato nel suo incarico da p. Carlo Beltrami.

Gli succede p. Angelo Bodrito l’8 gennaio 1944 sia in qualità di socio che di archivista di Provincia.

Nel corso degli anni, come vediamo, il ruolo di archivista resta assegnato al Socio.

Le altre province italiane, invece, avevano disgiunto l’incarico di Socio da quello di archivista che era ormai assegnato ad un altro gesuita già da diversi anni.

Il 17 febbraio 1946 entra in carica il successore di p. Bodrito, p. Settimo Rolando, che detiene ancora entrambi gli incarichi. Dal 7 ottobre 1951 viene nominato Socio e archivista il p. Renato Guidotti. Egli si dedicava, inoltre, all’organizzazione della rivista “Ai nostri amici” e “Notizie”.

Archivisti non Soci

Finalmente, anche per la Provincia Torinese è tempo di nominare un archivista che si prenda cura delle carte indipendentemente, dall’incarico di padre Socio. Siamo nella seconda metà degli anni Cinquanta quando l’incarico di archivista passa a p. Goffredo Mameli, mentre quello di p. Socio resta affidato a p. Guidotti che già lo ricopriva dal 1951.

Negli anni Sessanta si avvicendano i padri Pietro Fortina, anche lui impegnato nella redazione della rivista “Agli Amici”, e nuovamente p. Guidotti. Dai primi anni Settanta è infatti archivista della provincia oltre a ricoprire l’incarico di vice postulatore della Causa del Servo di Dio, p. Picco.

Gli succede p. Luigi Camolese, nel 1977, che oltre a occuparsi dell’archivio è anche bibliotecario.

Sarà, formalmente, l’ultimo archivista della Provincia Torinese. Nel 1978 infatti le cinque storiche province italiane furono unificate e nacque la Provincia d’Italia.

A questa provincia dedicheremo l’ultima puntata di questo ciclo. La penultima, che uscirà a dicembre, sarà dedicata invece agli archivisti della Provincia Sicula.