Un dono dal sindaco di Roma
L’ultima puntata della nostra rubrica, per il 2020, ripercorre una storica tradizione legata ad un dono simbolico tra il sindaco di Roma pro tempore e la Chiesa del Gesù di Roma.
Tra i documenti più richiesti e consultati – sia nel nostro archivio che presso l’ARSI – ci sono le historiae domus. Si tratta di relazioni annuali che venivano mandate da ogni comunità sia al p. Provinciale che al p. Generale, al termine dell’anno solare o ogni tre anni, in merito a quanto accaduto ai padri nel corso dell’anno, al loro apostolato, eventuali decessi, nuove destinazioni.
Informazioni in forma di cronaca, dunque, che erano molto utili al Provinciale e al Generale per poter avere un quadro completo della Provincia e della Compagnia, ma oggi ancora più preziose per i ricercatori poiché permettono di ricostruire la storia di singole comunità, possono contenere riferimenti a opere d’arte, lavori di restauro o a particolari eventi storici.
Le historiae domus sono tutt’ora un documento inviato annualmente all’archivio storico di provincia ed utilizzate per il Governo della medesima.
Dalla lettura delle historiae domus relative alla comunità del Gesù di Roma, che il nostro archivio storico possiede a partire dal 1893 in poi, con qualche lacuna, è stato possibile ricostruire la storia di amicizia tra il Comune di Roma e la Compagnia di Gesù.
A partire dagli anni Trenta, successivamente ai Patti Lateranensi, il 31 dicembre di ogni anno, nella Chiesa del Gesù di Roma, era presente il sindaco di Roma insieme ad alcuni collaboratori del Comune per partecipare alla messa di fine anno e al Te Deum. In questa occasione il Sindaco portava in dono al Rettore un calice d’argento, talvolta accompagnato da due ceri.
Sia le historiae domus che i diari di casa ci restituiscono l’organizzazione di questa giornata, sempre molto importante per la Chiesa del Gesù ed i padri della Comunità.
La tradizione del calice è ancora testimoniata nelle historiae domus fino agli anni Novanta del Novecento, quando la Santa Sede decise di organizzare la celebrazione del Te Deum in Vaticano tra la fine degli anni ‘90 ed il Duemila.
Oggi la Celebrazione non si tiene più nella nostra chiesa, dove sono conservati i calici ricevuti in dono dai sindaci di Roma e chissà che in futuro non possa essere di nuovo ripresa questa tradizione che attesta il buon rapporto intercorso tra la Compagnia di Gesù ed il Comune di Roma.
Maria Macchi