L’Archivio conserva reliquie?
Una delle richieste che l’archivio riceve più frequentemente riguarda le reliquie. Diversi fedeli, da ogni parte del mondo, ci scrivono per chiedere di inviare loro reliquie di primo, secondo e terzo grado. Nessuna di queste richieste, però, può trovare accoglimento, scopriamo insieme perché e quali siano queste reliquie.
L’Archivio possiede, effettivamente, alcune reliquie di diverse tipologie. Si possono dividere in tre gruppi a seconda della loro provenienza. Vediamo insieme quali siano le loro caratteristiche e perché non possano in alcun modo essere richieste.
Reliquie di primo grado
Le reliquie di primo grado, o ex corpore, corrispondono al materiale organico proveniente dal corpo del Beato, del Santo o del Venerabile, possono essere capelli, frammenti di ossa, talvolta anche occhi, pelle, singoli organi o parti del corpo, come il braccio di San Francesco Saverio. Un esempio è la reliquia dei capelli di p. Carlo Odescalchi.
Trattandosi di materiale organico è un tipo di reliquia più difficile da conservare e soprattutto è presente sotto forma di frammenti, quindi non è disponibile all’infinito. In passato è capitato che, alla morte di un gesuita o di una persona in odore di santità, si procedesse a prelevare ciocche di capelli e a preparare già delle piccole scatoline per la futura devozione. In questo caso la reliquia è anche un documento e testimonianza storica in quanto tale non si può in alcun modo esportare né richiedere.
Reliquie di secondo grado
Si parla di reliquie di secondo grado, invece, quando ci si riferisce a oggetti personali appartenuti alla persona: vestiti e frammenti di vestiario, oggetti d’uso comune e personali, una croce, un rosario. Solitamente queste sono più numerose di quelle di primo grado. Il nostro Archivio ne possiede diverse, tra queste le reliquie di p. Giuseppe Picco e p. Riccardo Friedl.
Siamo di fronte, anche in questo caso, ad una testimonianza storica che non può essere portata via dal fondo archivistico cui appartiene.
Reliquie di terzo grado
Le reliquie di terzo grado sono quelle più numerose e potenzialmente infinite come quantità. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di pezzi di stoffa comune, non appartenuti al Santo, strofinati su reliquie di primo o secondo grado, poi divisi in piccoli frammenti e confezionati a beneficio dei fedeli. Il nostro archivio non possiede queste reliquie poiché vengono realizzate appositamente per la commercializzazione. Si trovano spesso nei punti vendita di santuari, chiese e luoghi di culto.
Come richiedere le reliquie
Le reliquie di primo e secondo grado non possono essere richieste liberamente per la devozione personale. La loro commercializzazione è vietata dalla Congregazione per le cause dei santi che recentemente si è espressa in merito redigendo un’istruzione.
Considerando che si tratta di frammenti del corpo di una persona, sarebbe impossibile pensare a infinite richieste, perché il materiale si esaurirebbe in breve tempo. Per le richieste di reliquie di queste due tipologie è necessario contattare la Postulazione che ha curato la causa della Santa o del Santo. Solo il Vescovo può richiederle per la devozione pubblica, quindi per l’erezione di altari e chiese, seguendo una procedura stabilita dalla Congregazione per le cause dei santi.
Molti ordini religiosi hanno un proprio ufficio per la Postulazione ma anche le Diocesi possono istruire direttamente il processo.
Nel caso di cause curate dalla Postulazione della Compagnia di Gesù bisogna rivolgendosi alla Curia Generalizia, dove ha sede.
Il ruolo della Postulazione
La nostra Postulazione infatti si occupa delle cause dei Santi, gesuiti e non. Il Postulatore insieme ai suoi collaboratori e collaboratrici raccolgono la documentazione, preparano la positio – un dossier sulla vita e le virtù del Servo di Dio, Beato o Santo ed il suo martirio – e compiono tutti i passaggi dell’iter. Tra questi c’è anche la raccolta di reliquie che spesso sono state asportate dal corpo in passato, al momento della morte o nella ricognizione della salma, un passaggio previsto dal processo canonica. È la Postulazione a certificare le reliquie e confezionarle in apposite teche. Spesso, in passato, nel caso di defunti in odore di santità si procedeva alla preparazione della reliquia in vista del culto già poco dopo la morte. Questo è avvenuto, ad esempio, nel caso di p. Friedl, nel suo archivio personale si conservano infatti queste piccole reliquie. La causa di p. Friedl è al momento dormiente, quindi l’iter non è proseguito perché il culto si è affievolito e non ci sono stati ulteriori passi avanti. Uno dei compiti della Postulazione è proprio quello di monitorare la devozione dei fedeli rispetto alle numerose cause aperte, molte delle quali non verranno mai chiuse arrivando alla canonizzazione proprio perché viene meno il ricordo del defunto e del suo operato tra i fedeli.
Le reliquie di primo e secondo grado possono essere richieste solo per la devozione pubblica, la richiesta deve essere fatta da un Vescovo direttamente alla Postulazione. Queste reliquie devono quindi essere destinate all’erezione di altari o chiese o per l’ostensione pubblica. Non è quindi possibile richiederle per cappelle private o da sistemare in casa per il culto privato. Le uniche reliquie che possono essere richieste e commercializzate sono quelle di terzo grado.
L’archivio comunque non possiede neppure questo tipo di reliquie e non può in alcun modo occuparsene, non trattandosi di una sua mansione.
Per questa ragione tutte le richieste relative alle reliquie indirizzate al nostro Archivio non posso trovare accoglimento.
Maria Macchi