I Bonaparte…a scuola dai gesuiti
Tra gli ex alunni dei Collegi della Compagnia di Gesù, che proprio non ci si aspetterebbe di trovare, vi sono anche alcuni esponenti della famiglia Bonaparte, una presenza che lascia un certo stupore anche in chi non conosce a fondo la storia.
Napoleone Bonaparte sostenitore degli ideali della Rivoluzione Francese e anticlericale fu autore in molte occasioni di espropri di beni mobili e immobili a discapito della Chiesa: celebre la decisione di trasferire l’Archivio Segreto Vaticano a Parigi e le dispersioni che il patrimonio subì, soprattutto nel viaggio di ritorno. Nel 1797 invece le truppe napoleoniche, insediandosi nella Santa Casa di Loreto e nei locali sede del Collegio degli Illirici, che erano appartenuti alla Compagnia di Gesù, nel frattempo soppressa, avevano procurato diversi danni alle suppellettili.
Eppure il fratello Luciano, al quale la storiografia riconosce un rapporto ben più stretto – rispetto a Napoleone – con la fede e più complesso con lo Stato Pontificio, iscrisse i propri figli maschi nel Collegio di Urbino della Compagnia di Gesù.
Un registro, conservato in archivio, riporta il nome dei fratelli e la loro permanenza nella scuola:
Paolo: Principe di Roma, nato il 19 febbraio 1809, figlio del Principe Luciano Bonaparte di Corsica e della Principessa Alessandrina Bheschamp di Calais, nato il 19 febbraio 1809, entrato in convitto il 31 gennaio 1824 e uscito il 20 giugno 1825.
Luigi: Principe di Roma, entrato il 17 aprile 1824, uscito l’11 settembre 1825.
Antonio: Principe di Roma, entrato il 17 aprile 1824, uscito l’11 novembre 1825.
Pietro: Principe di Roma, entrato il 17 aprile 1824, uscito l’11 novembre 1825.
La documentazione conservata per il Collegio di Urbino ci permette anche di conoscere le regole che osservavano i convittori proprio nel periodo in cui i fratelli Bonaparte erano iscritti.
Dalla nostra documentazione sappiamo che i nipoti di Napoleone furono iscritti per un anno circa, in un periodo in cui la stella del celebre zio era ormai tramontata, Napoleone infatti era già morto quando i nipoti entrarono nel Collegio.
Maria Macchi