P. Carlo Odescalchi, la reliquia del Servo di Dio.
Nel nostro archivio storico si conserva una ciocca di capelli di p. Carlo Odescalchi, debitamente chiusa in un quadretto che reca il sigillo in ceralacca con il simbolo della Compagnia.
Nato a Roma il 5 marzo del 1786, esponente di una famiglia aristocratica romana, Carlo Odescalchi intraprese la carriera ecclesiastica, con la volontà di entrare in Compagnia fin da giovane; il suo desiderio tuttavia si realizzò solo nell’ultima parte della sua vita, morì dopo appena un anno e mezzo dall’entrata in Compagnia.
Nel nostro archivio storico si conserva una ciocca di capelli di p. Carlo Odescalchi, debitamente chiusa in un quadretto che reca il sigillo in ceralacca con il simbolo della Compagnia.
Le modalità con le quali sono stati conservati i capelli suggeriscono che al momento della morte i contemporanei del gesuita ritenessero possibile l’apertura di un processo canonico con esito favorevole, preparando la ciocca per una futura venerazione di p. Carlo Odescalchi.
Si tratterebbe di una reliquia di I classe, poiché estratta direttamente dal corpo dell’individuo.
Nel tempo il processo di canonizzazione è stato avviato ma non è progredito, il gesuita non è ad oggi oggetto di particolare venerazione, ma qualora lo diventasse, la causa potrebbe proseguire.
La ciocca di capelli, che sicuramente può suscitare curiosità e stupore, non è soltanto – a suo modo – un documento storico testimone della vita e dell’esistenza di p. Odescalchi, ma le modalità e le finalità con le quali è stata conservata ci permettono di ricostruire sia la venerazione di cui egli godeva, subito dopo la morte, sia le procedure intraprese dalla Compagnia per curarne l’apertura della causa.
Il quadretto è stato rinvenuto all’interno del fondo Residenza di Ariccia.
Maria Macchi