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I laboratori di scienze nei collegi della Compagnia

Interno del laboratorio di scienze di Villa Mondragona - Archivio Storico - Gesuiti, Provincia Euro-Mediterranea

Nei collegi della Compagnia di Gesù gli studenti erano ogni giorno alle prese con numerose materie: italiano, storia, geografia, latino, greco. Non mancavano poi musica e ginnastica. Tra Ottocento e Novecento, infatti, i ragazzi hanno praticato diversi sport, da quelli inizialmente più legati all’ambiente aristocratico, come equitazione e scherma, fino al calcio e all’atletica.

I collegiali apprendevano anche alcune di quelle che oggi sono definite materie “STEM”: matematica, scienze, fisica. Le lezioni non si tenevano soltanto in classe. I collegi dei gesuiti infatti ospitavano anche veri e propri laboratori di scienze o aule attrezzate per determinate materie in ogni istituto.

Il Collegio di Villa Mondragone

A Villa Mondragone, in uno dei piani più alti del collegio esisteva la cosiddetta “Sala Ciampi”: un’aula studio le cui pareti erano affrescate con cartine geografiche. Nella seguente foto possiamo vedere la cartina che raffigura l’Italia e l’allestimento della stanza con i tavolini per lo studio dei convittori dopo le lezioni di scuola. L’autore dei disegni era p. Felice Ciampi, gesuita e docente del collegio, da cui prese il nome la sala.

Interno della Sala Ciampi a Villa Mondragone - Archivio Storico - Gesuiti, Provincia Euro-Mediterranea

Sempre nella villa sono stati depositati, per alcuni anni, gli strumenti appartenuti a p. Angelo Secchi e dei quali il gesuita si avvaleva per il suo lavoro quotidiano presso l’Osservatorio del Collegio Romano. Si trattava di un vero e proprio “Gabinetto di fisica”. Non è chiaro però se questi strumenti fossero utilizzati dai ragazzi o solo in deposito.

Gli studenti avevano però a disposizione anche un’intera e cospicua collezione di animali impagliati. Nella fotografia che accompagna l’approfondimento di oggi vediamo alcune delle numerose teche che occupavano diverse sale del collegio. All’interno e sugli armadi sono ben visibili: uccelli di ogni specie, dai passeri alle aquile, ai fenicotteri. Ci sono anche teche che ospitano farfalle e diversi tipi di insetti.

La tassidermia, una pratica a cui oggi non si ricorre più per fini didattici, in passato ha permesso di conservare i corpi di animali, più o meno rari, domestici e selvatici, per consentire il loro studio anche a generazioni future. Spesso in queste teche finivano anche gli oggetti provenienti dalle missioni.

Quanti gabinetti di scienze e fisica erano attivi nelle nostre Province?

Difficile dirlo con certezza, la documentazione superstite non è sufficiente a mapparli tutti né restituisce in modo completo e omogeneo le informazioni sul loro contenuto, la funzione ed il personale addetto.

Il Collegio di Loreto

Secchi fa da ponte, in qualche modo tra il Collegio di Loreto e il collegio dei Nobili di Villa Mondragone. Il deposito dei suoi strumenti alla Villa è avvenuto probabilmente in seguito all’incameramento del Collegio Romano, dove si trovava l’Osservatorio astronomico da lui gestito, dopo la presa di Roma. Secchi sarebbe morto otto anni più tardi.

Possiamo tornare però indietro nel tempo fino al 1841 per raccontare l’allestimento di un altro laboratorio. Siamo nel Collegio di Loreto, dove Secchi insegna fisica tra 1841 e 1844.

Tra le carte del Collegio di Loreto non abbiamo liste, inventari o fotografie degli strumenti scientifici ma è proprio qui che Angelo Secchi coniuga la docenza con la sua attività di scienziato.

I diari di casa infatti ci raccontano che poco prima del suo arrivo, fu allestito un laboratorio didattico. Il Rettore tra giugno e luglio del 1941 acquistò una “macchina pneumatica” da Parigi e una “macchina elettrica da Forlì per la scuola di fisica; onde così s’è dato cominciamento al Gabinetto”.

A settembre si tenne il primo saggio di fisica e matematica.

Secchi realizzò con i suoi studenti alcuni esperimenti. Ad esempio la seda del 28 settembre 1842: “si alzò dai convittori della prima Camerata il primo globo aerostatico e a forza di spinte volò felicemente”. Lo stesso esperimento fu riproposto a ottobre.

Durante l’anno Secchi organizzò diversi saggi di fisica e matematica, alla presenza della cittadinanza avvalendosi anche dell’uso di macchinari e strumenti scientifici.

Il Collegio Vida

Cosa resta oggi di questi gabinetti? Nulla, in termini di oggetti. Infatti gli strumenti e gli animali impagliati dopo la chiusura di una scuola erano dispersi o donati ad altri istituti. Nel caso della ricca collezione di Villa Mondragone una parte è confluita presso l’Istituto Massimiliano Massimo.

Resta però qualcosa di quella collezione anche in archivio: le fotografie che li ritraggono, gli inventari stilati per un trasloco o per la vendita della collezione.

È questo il caso del gabinetto di scienze del collegio Vida, a Cremona. Non abbiamo foto del laboratorio, tuttavia nel fondo della Provincia Veneto – Milanese, si conserva la corrispondenza con i marchesi Stanga, artefici della donazione del gabinetto di fisica. Gli oggetti, per alcuni anni, furono musealizzati. Inoltre possediamo l’inventario degli oggetti che costituivano la collezione del gabinetto scientifico di Cremona.

Altri collegi

Esisteva almeno un altro gabinetto di fisica, secondo i nostri inventari, all’interno del collegio Arici di Brescia. In archivio, anche per questo laboratorio, si conservano le liste di oggetti e strumenti e corrispondenza relativa alla sua donazione alla diocesi, quando la Compagnia di Gesù ha ceduto il collegio.

Ulteriori ricerche potrebbero aiutarci ad approfondire la frequenza con cui erano utilizzati i laboratori ed eventualmente mappare tutti quelli presenti nelle cinque storiche province.

Maria Macchi