La Pia Unione contro la Bestemmia ed il Turpiloquio
A Roma, in età moderna, diverse Confraternite si occupavano di pregare anche per coloro i quali pronunciassero bestemmie. Tra queste anche un’opera legata alla Compagnia di Gesù.
Le imprecazioni contro Dio, Cristo, la Madonna sono sempre state condannate da parte della Chiesa cattolica, con differenti metodi nelle varie epoche e nei contesti geografici.
A Roma, in età moderna, diverse Confraternite si occupavano di pregare per i peccatori, per le anime in purgatorio, per i bambini morti prematuramente, per coloro che aveva avuto una morte violenta e anche per coloro i quali pronunciassero bestemmie.
Tra queste, fu attiva per alcuni decenni, anche un’opera legata alla Compagnia di Gesù.
All’interno della Congregazione Prima Primaria, infatti, nacque nel 1864 la Pia Unione contro la Bestemmia ed il Turpiloquio.
Essa ricevette fin dai primi mesi l’approvazione del Pontefice – Pio IX – ed ebbe un proprio statuto e una sede, all’interno della chiesa di S. Ignazio a Roma.
Proprio dalla lettura dello statuto, si apprendono le attività dei membri di questa Pia Unione
Essi erano costantemente impegnati in azioni tese a contrastare gli atti sacrileghi, dallo Statuto:
«Opere che si raccomandano agli associati
1. Ogni giorno recitare in ossequi di Gesù Signor Nostro, e della Immacolata Vergine Maria, un Pater, Ave e Gloria per la conversione dei poveri peccatori specialmente irreligiosi e sboccati di lingua, e in risarcimento delle offese che per tal guisa vengono fate a Gesù ed alla sua SS. Madre.
2. Al suono delle campane al mezzodì, e alla sera scoprirsi il capo, e salutare la SS. Madre di Dio colla recita dell’Angelus Domini, dirigendo tal preghiera al fine della Piea Unione.
3. Per lo stesso fine incontrandosi nel SS. Viatico inginocchiarsi e profondamente adorarlo […]
4. Aver di frequente in bocca, e come esclamazione divota, invece di altre parole o vane, o sconvenienti, queste: Benedetto Dio, Benedetta Maria Santissima, Lodato sia sempre Gesù, o altre simili.
5. Professare una tenera divozione ai Cuori Santissimi di Gesù e di Maria, e adoperarsi per dilatarne il culto divoro.
La Pia Unione nacque alcuni anni prima della fine dello Stato Pontificio e la sua esistenza fu segnata proprio dal passaggio da una forma di Antico Regime al Regno d’Italia, mentre la società mutava profondamente. Dalla documentazione sembra che i membri si incontrassero poche volte l’anno ma fossero quotidianamente impegnati nel perseguire gli obiettivi della congregazione.
Tra gli iscritti anche appartenenti alla nobiltà romana, come Ippolito dei Principi Aldobrandini che risulta iscritto a partire dal 25 marzo 1884.
Nel corso del 1918 la Pia Unione fu coinvolta nell’unificazione delle congregazioni contro la blasfemia in una Federazione.
La Pia Unione, pur continuando ad avere degli iscritti, nel corso del tempo non fu più attiva, tanto che in un memoriale risalente agli anni ‘40 del Novecento, si afferma che «è di pertinenza dell’Azione Cattolica, nata e sviluppatasi proprio nel corso della prima metà del XX secolo, che lo esplica in armonia col Comitato nazionale di Verona e colle Leghe antiblasfeme sorte in varie parti d’Italia».
Occorrono ulteriori ricerche per appurare con precisione quale fu il destino della Pia Unione e quando cessò definitivamente le proprie attività, dalla documentazione presente in archivio si ipotizza che il lavoro e le attività della Pia Unione furono, con il tempo, fatte proprie dalla Congregazione Prima Primaria.
Nell’archivio storico della Provincia Euro-Mediterranea si conservano anche i fondi di altre Congregazioni legate alla Compagnia di Gesù con finalità spirituali ma anche sociali.
Maria Macchi