La papalina di Pio X
A distanza di due anni, la rubrica dell’archivio torna ad occuparsi di Papa Pio X, presentiamo infatti oggi un’altra reliquia del Pontefice Santo.
L’archivio storico ha recentemente ricevuto un versamento dal Gesù Nuovo di Napoli, dove è stato conservato il Fondo della Provincia Napoletana fino ai primi anni Duemila; si distinguono le carte riguardanti la Conocchia, il Collegio e scuola apostolica Sozi-Carafa di Vico- Equense, la stessa comunità del Gesù Nuovo.
Tutta la documentazione sta per essere riunita nell’archivio storico della Provincia Euro-Mediterranea a disposizione degli studiosi.
Oltre alle carte, è stato depositato in archivio anche un nuovo oggetto, protagonista della rubrica di oggi.
Visibile nella foto che accompagna il testo, la papalina di Pio X era stata conservata proprio nella scuola apostolica Sozi – Carafa di Vico-Equense, la quale chiuse nel 1969 diventando casa di probazione, noviziato e residenza della Provincia Napoletana fino a quando i gesuiti lasciarono Vico Equense.
La “presenza” del Santo Pontefice nel nostro archivio è assicurata anche da altre testimonianze, come il suo fazzoletto in seta rossa ma anche una sua fotografia scattata durante una visita al Nobile Collegio Mondragone.
Anche la papalina, come il suo “collega” il fazzoletto rosso in seta, è una reliquia di II classe, venuta a contatto direttamente con il Santo, per questa ragione ancor più preziosa.
La reliquia è conservata in una teca lignea, protetta dal vetro, che reca in alto il simbolo della Santa Sede: le chiavi di S. Pietro incrociate, si è scelto di lasciarla nella sede originale ove era stata collocata in occasione del dono, all’interno della teca infatti è presente anche l’autentica della reliquia stessa.
Il dono fatto dal Pontefice al Collegio testimonia il legame di vicinanza tra il Pontefice e la Compagnia di Gesù, verificabile anche nell’affetto che le comunità gli tributarono in occasione dell’elezione al Soglio Pontificio, di visite, udienze pubbliche e private.
Nella seconda foto la benedizione del Pontefice e una sua immagine ai redattori e responsabili di alcune riviste cattoliche balcaniche.
Un importante ringraziamento va tributato ai gesuiti della comunità del Gesù Nuovo che hanno voluto destinare la reliquia all’archivio storico per poterne assicurare la conservazione e la fruizione da parte dei visitatori e ricercatori.
Maria Macchi