Cosa studiavano i gesuiti
Erano davvero numerose le materie studiate da novizi e scolastici durante il percorso per diventare gesuita. Non solo le Sacre Scritture, il diritto canonico e storia della Chiesa, ma anche latino, greco, retorica, ebraico. Chi era entrato in noviziato come futuro fratello coadiutore seguiva un percorso di studi più breve, iniziando a lavorare subito nelle comunità, ma a differenza di scolastici e sacerdoti studiava anche infermieristica, aveva nozioni di farmacia e primo soccorso.
I percorsi di studio ieri e oggi
Alcune delle discipline che abbiamo ricordato non fanno più parte, oggi, del percorso di studi di chi è ora in noviziato o nello scolasticato.
Ci sono però diverse materie cardine che hanno sempre caratterizzato il percorso di studi dei gesuiti: la filosofia e la teologia, ad esempio, che prevedono diversi cicli di studi, svolti dopo i due anni in noviziato.
Possiamo oggi idealmente sedere al banco, vicino ad un gesuita in formazione e aprire alcuni dei suoi libri, scoprire le materie oggetto dei suoi studi, grazie ad un interessante documento.
Nel fascicolo personale di un dimesso della Provincia Sicula si conserva il programma del corso di filosofia svolto tra 1954 – 1957 e quello del corso di teologia dal 1957 al 1959, presso il Seminario Arcivescovile Maggiore di Palermo.
Le materie scolastiche
Gli studi prendevano avvio dalla filosofia scolastica, con il libro di testo di Boyer, Cursus Philosophiae ad usum Seminariorum in due volumi, oltre alle dispense del professore.
Seguivano due corsi di storia della filosofia, con i relativi testi.
Il corso di teologia prevedeva diverse discipline a partire dalla dogmatica fondamentale con il libro di testo di Calcagno, Cursus Theologiae Fundamentalis, oltre ai libri ausiliari: manuale di apologetica, Theologia dogmatica, Synopsis theologiae dogmaticae.
Per la Sacra Scrittura il programma indicava il testo di Perella, Introduzione generale alla Bibbia, la lettura e commento di diversi Salmi. Lo studio dell’ebraico si avvale di una grammatica ebraica di Corazzini.
Seguono altre fondamentali materie: teologica morale, diritto pubblico ecclesiastico, storia ecclesiastica, patrologia, liturgia, ascetica, pastorale, diritto amministrativo, canto sacro, teologia dommatica, Sacra Scrittura, morale, diritto, storia ecclesiastica, ancora patrologia e liturgia, arte.
I libri di testo
Tra i testi di storia ecclesiastica sono ricordati i libri di Ragas, La Chiesa degli Apostoli e dei martiri e La Chiesa del tempo dei barbari, La Chiesa del tempo delle crociate e delle cattedrali; per lo studio della liturgia risultano fondamentali i catechismi liturgici, il Liber sacramentorum.
Può sorprendere la presenza del diritto amministrativo ma era fondamentale per un religioso poter gestire patrimoni immobiliari e verificare conti e bilanci in linea con la normativa dello Stato, per questo era raccomandato il testo Criteri amministrativi di economia ecclesiastica.
Per il canto sacro ci si affidava ai recitativi ufficiali liturgici ma si studiavano anche: composizione, ritmo, esecuzione del Gregoriano.
Molto interessanti anche i testi previsti per lo studio delle Sacre Scritture: il Vecchio Testamento, Storia d’Israele di Ricciotti, Problemi di storia primordiale biblica, Cristo Redentore nel Vecchio Testamento, Secoli sul Mondo.
Lo scolastico annota nel programma anche alcuni libri letti durante i cicli di studi: La Chiesa di Liri, Vita di Gesù Cristo e Bibbia e non Bibbia entrambi di Riciotti; il testo Filosofia della natura inorganica di Hoenen.
Il programma è particolarmente denso, la maggior parte delle materie sono le stesse che gli scolastici della nostra provincia seguono presso la Pontificia Università Gregoriana o in altre università all’estero, sicuramente con libri di testo più aggiornati.
Le fotografie raffigurano alcuni novizi alle prese con lo studio e la rilegatura dei testi nel noviziato di Lonigo.
Maria Macchi