Le riviste di collegi e province

L’Archivio Storico della Provincia EUM non conserva soltanto documentazione ma anche numerose e preziose riviste. Oggi scopriamo una parte di questo patrimonio, meno conosciuto rispetto alle fonti d’archivio.
Ognuna di queste riviste, era destinata ad un suo pubblico – benefattori, collegiali e le loro famiglie, fedeli, gesuiti, comunità – quindi per ogni numero ne venivano stampati decine o centinaia di esemplari, a seconda del numero di abbonati. Per questo motivo non è raro trovarne alcune anche nelle biblioteche pubbliche. Queste ultime però conservano solo pochi numeri, raramente possiedono la collezione completa di una rivista e nessuna possiede tutte le riviste in un unico luogo. Per questo l’archivio storico ha deciso di metterle a disposizione nella sala studio, cosicché i ricercatori le possano consultare tutte qui e siano liberi di utilizzarle per le loro ricerche. Il nostro Archivio porta avanti insieme al Boston College un progetto per la digitalizzazione di questo importante patrimonio. Attualmente sono già consultabili sul sito diversi numeri de: Il Mondragone, Il Massimo, Vita Vera, L’Arecco ed il numero unico de Il ricordo del Pavone.
Consultabilità
Trattandosi di materiale a stampa, le riviste costituiscono un’eccezione rispetto alla regola sulla consultabilità dei fondi. Ricordiamo che attualmente sono aperte alla consultazione le carte prodotte fino alla fine del pontificato di Pio XII, ottobre 1958.
Questo vuol dire che grazie alle riviste è possibile leggere articoli e informazioni pubblicati anche in anni molto vicini ai nostri.
Quello della rivista è un genere già presente a fine Settecento nella società, ma solo nel corso dell’Ottocento ci saranno riviste più strutturate. Per i collegi c’erano diversi costi da considerare: la stampa, il ciclostile per riprodurre le pagine in più esemplari, il tempo da dedicar a questa attività. Si deve a questi fattori l’assenza di riviste per i collegi attivi nella prima metà dell’Ottocento. La visita più antica che attualmente conserviamo in sala studio risale al 1876, Il conforto, mentre il numero più recente è quello de “Gli amici di P. Picco” del 2020.
Le nostre riviste
Da quando il nostro archivio ha aperto ufficialmente alla consultazione, nel 2017, sono numerosi i fondi consultati. Molte delle ricerche hanno generato articoli, monografie, mostre. Le riviste sono state, però, molto meno utilizzate rispetto alle fonti archivistiche ma possono offrire tantissime informazioni da integrare con quelle contenute nelle carte d’archivio. Spesso, ad esempio, gli articoli di quelle dei collegi sono stati scritti e firmati da alunni e professori. Quindi se siete alla ricerca di un ex alunno o un docente potreste trovare anche qualche sua testimonianza in una delle riviste. Spesso la redazione decideva di riportare la cronaca dettagliata di alcuni eventi: una gita, la visione di un film che mancano nei diari di casa. Le riviste ospitano anche le pubblicità, necessarie per ricevere finanziamenti per la pubblicazione, che a loro volta sono una fonte per la storia della grafica, dei consumi, delle aziende e della pubblicità. Non è raro trovare la pubblicità di prodotti non più sul mercato o di ditte ancora esistenti.

Alcune tematiche sono trasversali rispetto alle riviste: l’apostolato di un gesuita può aver trovato spazio sia nella rivista della provincia di cui era membro, sia in quella dei collegi dove ha lavorato. La giornata missionaria, momento fondamentale nella vita delle residenze ma anche nei collegi, è descritta con dovizia di particolari dalle riviste di istituzioni diverse.
L’elenco delle riviste è disponibile sul nostro sito.
Attualmente la nostra sala studio ospita 47 riviste alle quali vanno aggiunte quelle che arriveranno nei prossimi mesi, per un totale di 54 titoli e centinaia di volumi. La maggior parte sono in italiano ma è in arriva una copia di una rivista maltese, risalente al periodo in cui Malta era parte della Provincia Sicula.
In questa puntata proviamo a dividerle in alcune categorie, a seconda dell’ente che le ha pubblicate.
Riviste di Provincia
Ogni provincia aveva come suo organo di diffusione e comunicazione con benefattori e fedeli una rivista ufficiale: notizie della Provincia Veneto – Milanese, agli amici della Provincia Torinese, Notizie dei gesuiti della Provincia Romana. Già dieci anni prima della nascita della Provincia d’Italia le cinque province iniziarono ad unificare i propri contenuti pubblicando la rivista “Notizie dei gesuiti della Provincia d’Italia” fin dal 1967. Le province non chiusero però le proprie riviste che continuarono ad essere pubblicate fino agli anni Settanta. La rivista della Provincia d’Italia è stata pubblicata fino al 2010. In totale abbiamo sei riviste di Province. Annoveriamo in questa categoria anche “Vita Vera”, una rivista a colori pubblicata dalla Provincia Napoletana ma destinata ai ragazzi e completamente a fumetti.
Riviste di Collegi
A questa categoria appartengono la maggior parte delle riviste che si trovano nella nostra sala studio. Ogni collegio ne ha avuta una, ma spesso gli studenti si sono cimentati in più riviste prima di trovare il formato e il titolo che poi ha proseguito nel corso del tempo. È il caso del Collegio dei nobili di Villa Mondragone dove gli studenti hanno scritto per Il conforto, il Pavone, la ricreazione ed il drago, prima che la rivista omonima del collegio si imponesse.
Anche al Massimo, inizialmente gli studenti scrivevano per l’omnibus, nome scelto per via del tram che faceva sosta proprio davanti alla seconda sede dell’Istituto e che ha visto solo pochi numeri prima della nascita della rivista Il Massimo. Rientrano in questa categoria anche riviste come L’eco del ricreatorio e L’Angelo della Famiglia pubblicate dal ricreatorio S. Giuseppe di Firenze. Lei riviste dei collegi sono forse le più ricche di dettagli, fotografie, disegni e perfino rebus.
Erano realizzate dagli stessi convittori, coordinati da un gesuita che faceva parte della redazione.
Riviste di singoli enti diversi dai collegi.
Rientrano in questa specifica categoria riviste come “Agli amici di p. Picco”. Si tratta di un bollettino pubblicato fin dal 1954 per ragguagliare i fedeli sulla causa di beatificazione.
Fanno parte di questa categoria anche le numerose riviste pubblicate dall’Apostolato della Preghiera nel corso della sua storia: Il Crociato, Il lievito, C14.
Annoveriamo qui anche la rivista Missioni, organo dei gesuiti missionari gestita dall’ufficio missionario della Provincia Vento – Milanese. La rivista avrebbe cambiato il proprio nome in “Popoli” e sarebbe evoluta ancora nell’attuale “Aggiornamenti Sociali”.
Lettere edificanti
Prima della diffusione delle riviste come mezzo di comunicazione, le Province ricorrevano alla pubblicazione delle lettere edificanti già a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento. Le possiamo considerare precorritrici delle riviste.
Anche queste sono una vera e propria miniera di informazioni: contengono non solo la corrispondenza dei missionari con il Provinciale ma anche i necrologi dei gesuiti, relazioni di superiori sulle attività pastorali. Si tratta, anche in questo caso, di una fonte ancora molto trascurata dai ricercatori.
Maria Macchi