Giuseppe Massaruti: religioso, professore, diarista
La nostra rubrica ha già ricordato la figura di p. Carlo Massaruti SJ e del fratello Giuseppe, raccontandovi la storia del fazzoletto di Pio X donato a p. Carlo e oggi nel nostro istituto. Approfondiamo oggi la figura di p. Giuseppe, il fratello maggiore di p. Carlo. La sua vita di religioso, guida spirituale e insegnante sono molto note.
Nato a Roma il 25 ottobre 1875, entrò in Compagnia il 29 ottobre 1894 e fu ordinato sacerdote nel 1908, un anno dopo il fratello Carlo; pronunciò gli ultimi voti nel 1912. Giuseppe è stato professore di lettere presso l’Istituto Massimo per molti anni, devoto all’insegnamento e ai suoi alunni come testimoniano le numerose foto mandate dagli ex allievi al gesuita dal fronte o in occasione del proprio matrimonio, sempre accompagnate da una dedica affettuosa.
Un diario lungo una vita
Meno nota è invece l’attitudine del gesuita nel tenere un diario dove raccontava gli eventi salienti della propria vita, avvenimenti storici, ricordi personali. La serie dei diari è stata conservata prima presso l’Istituto Massimo, poi presso il nostro archivio storico e ci restituisce non solo la voce di p. Giuseppe sulla sua vita, sul fratello Carlo e sull’assistenza spirituale prestata agli alunni, ma apre anche una finestra sulla Roma tra fine Ottocento e prima metà del Novecento.
Una voce narrante lucida e puntuale, più affettuosa e incline alla tenerezza nel ricordare i propri congiunti e la vita della propria famiglia. Giuseppe e p. Carlo erano infatti nipoti di Andrea Busiri Vici celebre architetto molto apprezzato nella Roma della seconda metà dell’Ottocento.
In ogni diario una piccola sorpresa
I diari sono caratterizzati dalla presenza di foto, dei familiari, degli ex alunni ma anche da ritratti e caricature, piccoli ricordi come fiori e foglie inseriti tra le pagine ad essiccare, immagini sacre e ricordi cari al gesuita.
Piene di dolore sono le pagine che ricordano la morte prematura del fratello, di cui p. Giuseppe non manca di apporre la foto; p. Giuseppe morì nel suo istituto nel 1958 circondato dall’affetto dei confratelli e dei suoi alunni, alcuni dei quali ancora oggi a distanza di sessant’anni ci hanno scritto per chiedere dove riposassero le spoglie del padre per omaggiarne la memoria in occasione del 1 novembre. Giuseppe riposa, insieme al fratello Carlo, nella Cappella della Compagnia di Gesù nel Cimitero Monumentale del Verano, a Roma.
La vita del gesuita è stata ricordata in una monografia, realizzata anche grazie al contributo dei diari concessi in lettura all’epoca da parte dell’Istituto Massimo, a cura di Gabrio Lombardi, Da te consolato con te consolatore, Milano, Ancora, 1975.
Maria Macchi