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Pietro Alagiagian, gesuita prigioniero di guerra in Russia

Una foto del gesuita Pietro Alagiagian sul treno di ritorno dalla Russia, e la tasca in cui conservava l'Eucarestia durante la prigionia

Nel 2020 ricorre l’ottantesimo anniversario dell’entrata in guerra, da parte dell’Italia, nel giugno 1940: oggi la rubrica presenta alcuni oggetti e la loro storia, appartenuti a p. Alagiagian.

Di origini curde, il p. Pietro Alagiagian era nato il 20 febbraio 1894, aveva fatto richiesta di entrare nella Compagnia di Gesù il 12 dicembre 1937.

Dopo il periodo della formazione p. Alagiagian, con l’entrata in guerra da parte dell’Italia nel 1940 fu inviato in Russia in qualità di cappellano militare, qui quando l’esercito russo fermò l’avanzata delle truppe tedesche ed italiane, molti soldati furono catturati e costretti a lunghe marce forzate verso i campi di prigionia.

Mario Rigoni Stern ricorda in un suo celebre libro “Il Sergente nella neve” quanto vissuto proprio nel corso della seconda guerra mondiale e il lungo cammino di ritorno in Italia.

Anche p. Alagiagian fu prigioniero, a partire dal 1943, la sua prigionia durò a lungo: fino al 1954 quando fece ritorno in Italia, dopo un lungo viaggio.

Per custodire le ostie che era riuscito a tenere con sé, cucì ricavando la stoffa dai propri vestiti, una piccola tasca, sopra la quale volle inserire il monogramma della Compagnia e con la quale – secondo quanto riferì successivamente – assicurava l’Eucarestia ai prigionieri con i quali divideva la cella.

Il gesuita una volta tornato libero conservò la tasca di stoffa, alla sua morte fu inserita nel fondo della Residenza di Firenze che, una volta chiusa la casa, è stato versato nell’archivio di provincia.

Oggi la tasca di stoffa è esposta nella teca dell’archivio storico, la potete vedere in foto.

Alcuni articoli di giornale degli anni ’50 ricostruirono la prigionia del gesuita e ne raccolsero alcune testimonianze.

Il gesuita tornò alle proprie attività apostoliche nelle residenze della Provincia romana della quale era membro, vivendo gli ultimi anni della sua vita nella Residenza di Firenze, dove morì nel 1981.

Grazie alla decisione del Pontefice di aprire alla consultazione dei ricercatori il pontificato di Pio XII, è possibile oggi ricostruire la biografia di p. Alagiagian e in particolar modo le vicende legate alla sua lunga prigionia.

                                                                                              Maria Macchi