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Le vacanze dei convittori del Collegio Arici di Brescia

Per celebrare la chiusura dell’anno scolastico e la tanto sospirata fine della scuola, dedichiamo la rubrica di oggi alle vacanze dei convittori dei collegi della Compagnia di Gesù.

Abbiamo già aperto una piccola finestra sulla quotidianità della vita in collegio, parlando delle attività scolastiche degli iscritti al Collegio di Mondragone, oggi approfondiamo un aspetto diverso dalla quotidianità fatta di lezioni ed esercizi.

Dopo un lungo anno scolastico anche per i convittori del passato arrivavano le vacanze, non prima della fine degli esami – ai quali erano chiamati i ginnasiali e i liceali, ma anche tutti gli interni per il passaggio d’anno, che avveniva attraverso le “accademie” o piccoli saggi.

La scuola terminava più tardi rispetto ad oggi, verso la fine di giugno e a partire dalla prima settimana di luglio i convittori erano liberi di tornare alle proprie famiglie.

I collegi della Compagnia disponevano di un’offerta formativa e ricreativa anche per il periodo estivo.

Per i convittori del Collegio Arici di Brescia, ad esempio, era possibile scegliere tra mare e montagna.

I gesuiti infatti proponevano una colonia estiva, in Moneglia, dove i ragazzi sarebbero stati alloggiati in una residenza non lontana dal mare. Altrimenti per chi preferisse passare le vacanze in montagna era possibile soggiornare a Cevo. In foto gruppi di ragazzi al mare e la residenza di Cevo negli opuscoli consegnati alle famiglie. Si conservano i tariffari dell’epoca.

Ad esempio per una vacanza a Cevo la cifra ammontava a 14 lire al giorno per gli studenti delle elementari, 16 per quelli delle medie inferiori, 18 per gli allievi delle superiori, nella retta erano compresi vitto, alloggio, merenda e le gite.

Conosciamo, grazie alla documentazione, anche il vitto: minestra o pasta, piatto di carne con guarnizione, secondo piatto, frutta oppure formaggio o il dolce.

A merenda pane e marmellata o pane e cioccolata e per cena minestra e piatto di carne guarnito, con frutta o dolce, ricordiamo che Cevo si trova a mille metri sul livello del mare ed il clima – seppur – estivo – richiedeva un sostanzioso apporto energetico. Infatti, nel corredo, necessario per ogni convittore, si specifica “indumenti di lana robusti e scarpe ferrate”.

Nel corso del mese di settembre e ottobre i convittori facevano ritorno a scuola, in questo periodo i nuovi iscritti venivano accompagnati dalle famiglie in Collegio, i diari di casa dei collegi sono sempre forieri di molte informazioni riguardanti gli ingressi degli alunni.

                                                                                              Maria Macchi